Infamanti dicerie
La prima autodifesa ebraica dall’accusa del sangue
Pubblicazione:
22 aprile 2014
Edizione:
1
Pagine:
136
Peso:
144 (gr)
Collana:
P6 Lapislazzuli
Formato: 110x180x10 (mm)
Confezione: Brossura
EAN: 9788810558171
9788810558171
Descrizione
Nel 1681 viene pubblicato ad Amsterdam il primo trattato con cui gli ebrei si difendono dall’accusa infamante di uccidere bambini cristiani e di usarne il sangue per scopi rituali. Diffusa in Europa già dal XII secolo, sostenuta da dicerie popolari e alimentata da canti, racconti, xilografie e sermoni, l’accusa provoca comprensibili effetti di destrutturazione delle comunità israelitiche e favorisce, in campo cristiano, la devozione nei confronti delle giovani vittime.
Intitolato Vindex Sanguinis e firmato da Isaac Viva – probabilmente uno pseudonimo – il trattato si regge su analisi storiche e argomentazioni razionali che producono un sapiente capovolgimento di ruoli: i primi cristiani, incolpati di omicidio rituale dai pagani, avrebbero trasferito sugli ebrei l’«accusa del sangue» trasformandosi, a propria volta, in persecutori.
Sommario
1. L’accusa del sangue. 2. Il dibattito erudito in età moderna. 3. Le risposte ebraiche. 4. Il Vindex sanguinis: autore e contesto. 5. Ipotesi di lettura: le altre apologie. 6. Il testo e i suoi contenuti. 7. I tratti del sacrificio. 8. Erudizione storica e delegittimazione religiosa. 9. Per una critica della tortura. 10. Per una cultura della prova. 11. Tolleranza religiosa. Conclusioni. Bibliografia.
Note sull'autore
Cristiana Facchini è docente di Storia del cristianesimo e delle chiese all’Università di Bologna, dove dirige il Centro interdipartimentale di scienze delle religioni e presiede il corso di laura magistrale in Antropologia culturale ed Etnologia. Di recente ha curato Antisemitismo e Chiesa cattolica in Italia (XIX-XX sec.). Ricerche in corso e riflessioni storiografiche (Bologna 2011).